Eventi ECM LE MOIRE (PARCHE): OVVERO LE TRE PRINCIPALI SORELLE DELLE PATOLOGIE CRONICHE TERRITORIALI, MA SONO LE UNICHE?
Le Moire per gli antichi greci, le Parche per gli antichi romani, erano nella mitologia tre sorelle dall’aspetto di vecchie che vivevano nel regno dei morti.
La più giovane Cloto faceva scorrere il filo della vita, Lachesi decideva le sorti della vita, Atropo, la più vecchia, inflessibile ne recideva il filo! Ma cosa
c’entra la mitologia con la nostra pratica di medici? Ebbene tutti i giorni, nell’esercitare la nostra professione, ci scontriamo con le tre principali sorelle
delle patologie croniche territoriali ovvero Cloto/BPCO, Lachesi/Sindrome Metabolica, Atropo/Patologie Cardiovascolari.
Via via che l’età avanza queste patologie sono sempre più presenti e spesso si intrecciano l’una nell’altra peggiorando lo stato di salute dei pazienti. Non si può curarne una senza prestare attenzione alla presenza o meno di una o di tutte e due le altre “sorelle”. Ci stiamo accorgendo come la pratica clinica ci metta sempre più nella situazione non facile di dover dare terapie efficaci compatibili con la presenza di una o più patologie croniche. Sappiamo bene come i medicinali che somministriamo ai pazienti possano essere si efficaci per una “sorella”, ma controindicate per le altre e viceversa.
Ma allora in che modo ci comportiamo? Come possiamo curare un paziente diabetico in cortisonoterapia perchè sofferente di BPCO? Oppure un paziente aritmico a cui si debba somministrare un B2 stimolante perchè anche asmatico? O un iperteso diabetico in trattamento con gli ultimi antidiabetici? Questi sono solo tre esempi a cui se ne aggiungono svariati altri solo se pensassimo quante altre patologie croniche esistono. La sindrome metabolica, la BPCO, le patologie cardiovascolari spadroneggiano, ma ci portano ad affrontare pazienti anche con insufficenza renale cronica, insufficenza vascolare, neuropatie, sindromi rino-bronchiali, ipercolesterolemie ecc.
E noi medici e noi infermieri siamo capaci di spiegare comunicare a chi ci è difronte una patologia cronica? Oramai sia il M.M.G., sia il medico specialista, sia l’infermiere deve saper far fronte a queste situazioni. Ora, più che mai, il rapporto tra ospedale e territorio deve essere più collaborativo
come è necessario anzi indispensabile un’assoluta sinergia con l’assistenza domiciliare integrata, cartina di tornasole della reale situazione del paziente cronico al suo domicilio. Ebbene il servizio sanitario nazionale e il servizio sanitario regionale come si rapportano con le malattie croniche? ADI, ospedale, territorio, case della salute, case di comunità, ASL, AST, ASST, ma in realtà come cambia la medicina del territorio da regione a regione?