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L’Italia è uno tra i Paesi con il più alto tasso di longevità, con una percentuale di over 65 pari al 19,9% della popolazione totale e in un futuro ormai prossimo, nel 2032, secondo le previsioni ISTAT, la quota di anziani over 65 sul totale della popolazione raggiungerà il 27,6% con circa 17.600.000 anziani in valore assoluto.

Di conseguenza la domanda di servizi sanitari per soggetti anziani con patologie croniche negli ultimi anni è diventata sempre più alta ed è cresciuto l’ammontare delle risorse sanitarie destinate a questa fascia della popolazione.

Contemporaneamente è cresciuto l’interesse per l’anziano fragile o meglio per il concetto di fragilità.

In questo contesto, malattie neurologiche e malattie cardiometaboliche sono gli ambiti di maggiore interesse, sia per l’elevata prevalenza di queste patologie che per l’impatto crescente sull’utilizzo delle risorse sanitarie dirette ed indirette.

L’invecchiamento si accompagna inoltre a una diminuzione progressiva della massa muscolare nota come sarcopenia che contribuisce al declino funzionale della persona e le rende più fragili verso le aggressioni esterne.

Nella sessione interdisciplinare infine si affronteranno temi inerenti alla presa in carico del paziente cronico, rispetto ai quali c’è necessità di un nuovo approccio culturale e di nuove competenze alla base del cambiamento, da maturare sul campo (digital skills) per un nuovo e più completo concetto di “prossimità” da realizzare.